giovedì 25 agosto 2011



I CAPELLI.....CURA E BELLEZZA Capitolo 2

Con la fine dell'estate e l'arrivo dell'autunno è inevitabile guardarsi allo specchio e vedere che la caduta dei capelli è aumentata in maniera esponenziale...questo perchè siamo animali e come tutti gli animali facciamo la "muta". Inoltre lo stress estivo, gli shampoo continui, la salsedine hanno indebolito moltissimo i nostri capelli che perdono la loro vitalità e iniziano a cadere.
A questo punto presi dal panico si ricorre ai ripari...trattamenti da parrucchieri, impacchi fai da te e addirittura lavaggi meno frequenti per evitare la caduta....in parte questi trattamenti servono, ma se durante tutto l'anno prestassimo un pò di attenzione in più il peggio si potrebbe evitare.
Le più impanicate e colpite dal problema sono le donne....l'uomo un pò stempiato o calvo ha sempre avuto il suo fascino, la donna con pochi capelli no: perde di appeal, di fascino, di autostima....

Nel capitolo 1 ho illustrato la struttura del capello, adesso invece parliamo del ciclo di crescita del capello:

Il cuoio capelluto di un individuo adulto ha una superficie oscillante fra 550 e 650 cm². Il numero di follicoli per cm² varia con l'età: 1135 alla nascita, 635 a 30 anni, 415 a 60 anni. Nei calvi questi valori possono essere anche notevolmente inferiori.
I capelli veri e propri sono in media 160-240 per cm² (cioè, in pratica, solo un follicolo su tre è "abitato" da un vero capello mentre negli altri due è presente solo un piccolo pelo vellus). Il numero totale dei capelli in un giovane adulto varia pertanto da 90.000 a 150.000 e scende a 60.000-100.000 con l'avanzare dell'età.
Il diametro medio, come già accennato, è 65-78 micron (meno di 50 micron nell'età senile). Il tasso di crescita normale varia da 0,30 a 0,35 millimetri al giorno.
Nel follicolo si alternano cicli di crescita e cicli di riposo. Solo di rado la stessa papilla dà origine a più di un pelo: normalmente ogni volta che un capello in telogen (ved. più avanti) è caduto se ne forma una nuova che dà il via a un nuovo anagen.

Il ciclo del capello viene suddiviso in tre fasi:

1) di crescita (ànagen)

E' suddiviso a sua volta in 6 sottofasi che iniziano con l'avvio dell'attività mitotica delle cellule della matrice e proseguono con la discesa della parte inferiore del follicolo che va a raggiungere la papilla, poi con la comparsa della guaina epiteliale interna e infine con quella del pelo che via via si allunga fino a raggiungere e superare l'ostio follicolare. Il periodo dura in media 2-4 anni nell'uomo e 3-7 anni nella donna.
Dato che il capello si allunga in media circa 1 cm al mese - ma può, nella donna, arrivare a 1,5 - si comprende come le lunghezze massime raggiungibili nei capelli possano essere assai differenti nei due sessi.
Questo capello, ben ancorato con le sue guaine, può essere asportato solo esercitando una forte trazione e il trauma sarà accompagnato da dolore;

2) di progressivo arresto delle varie funzioni vitali  (càtagen)

Inizia con l'arrestarsi dell'attività mitotica delle cellule della matrice e dell'attività metabolica dei melanociti; segue la scomparsa della guaina epiteliale interna; poi la guaina epiteliale esterna forma un "sacco" che circonda le ultime cellule prodotte dalla matrice (in lento movimento di risalita); il bulbo rimane collegato alla papilla tramite una colonna cellulare, le ultime prodotte dalla matrice (al microscopio il capello assume il caratteristico aspetto a "coda di topo").
Questa fase dura il tempo necessario (funzione della profondità) al bulbo per risalire fino al colletto e termina con la perdita della guaina e, idealmente, con l'inizio di un nuovo anagen;

3) di riposo funzionale (tèlogen)
E' il periodo terminale durante il quale il capello si trova ancora nel follicolo pilifero ma le attività vitali sono completamente cessate. Questo capello, pur "morto", prima di cadere rimane ancora sul cuoio capelluto per un po' di tempo. I capelli in telogen vengono via (senza dolore!) se si esercita una trazione anche modesta.
Il bulbo, ormai atrofico, cheratinizzato, di aspetto translucido, si presenta come una capocchia di spillo alla base del capello facendo preoccupare spesso il paziente che crede, a torto, di aver perduto la parte vivente del capello, cioè quella germinativa, che in realtà è rimasta alloggiata in profondità nel cuoio capelluto pronta, se tutto procede regolarmente, a dare il via ad un nuovo anagen e ad un nuovo ciclo.
 
Un altro modo di rappresentare il ciclo ci fa vedere che quando un "vecchio" capello è in telogen il follicolo è già in anagen IV, e ci fa capire che l'anagen ed il catagen sono fasi del follicolo mentre il telogen è solo una fase del capello, che cade fisiologicamente.

Nell'essere umano, a differenza di molti mammiferi, il ricambio dei capelli avviene "a mosaico", cioè ogni follicolo produce il suo capello indipendentemente da quelli vicini; in questo modo non si alternano, come invece avviene per molti animali, periodi in cui si hanno i capelli a periodi in cui questi non ci sono (muta).
Una "accelerazione" del ricambio è tuttavia presente nella maggioranza degli individui in primavera e autunno (effluvium stagionale fisiologico). Il capello in telogen può cadere da solo o essere sospinto fuori da quello nuovo in crescita.


Capire le faci di crescita e di morte del capello aiutano i ricercatori a trovare molecole nuove che vadano ad agire sulle fasi appena descritte......sostanzialmente i trattamenti per i capelli che cadono si dividono in trattamenti topici e per bocca....l'uno non esclude l'altro, anzi di completano aumentando le possibilità di successo della terapia...DIFFIDATE DA QUEI PRODOTTI CHE VI PROMETTONO UNA CRESCITA MIRACOLOSA DALL'OGGI AL DOMANI E RIVOLGETEVI PER L'ACQUISTO SOLO IN CENTRI SPECIALIZZATI (MAI INTERNET).....

Ricordate: ....NON ESISTONO CAPELLI BRUTTI MA SOLO CAPELLI NON CURATI....


I CAPELLI.....CURA E BELLEZZA Capitolo 1

I capelli sono espressione di bellezza e possono manifestare lo stato di salute della persona. Il fascino dei capelli, quale elemento estetico di inquadratura del viso, costituisce una cornice sempre diversa a seconda delle acconciature, dei colori e della densità capillare. Nietsche considerava i capelli come una leggera trama cui agganciare i propri pensieri spirituali, quasi fossero un filtro di separazione del materiale e dell'istintivo da quello che è spirito e anima.

STRUTTURA DEL CAPELLO

Nel capello normalmente sviluppato si distinguono tre parti:

1) una esterna al follicolo, visibile, detta STELO o FUSTO (spessore medio nell'adulto 65-78 micron);
2) una interna al follicolo stesso, tra l'ostio del follicolo e l'attacco inferiore del muscolo erettore del pelo, detta RADICE, "immersa" pertanto nella cute e quindi normalmente non visibile;
3) una ancora più profonda, alloggiata nella porzione inferiore della parte profonda del follicolo, detta BULBO, che contiene, nella parte inferiore (in pratica il "pavimento") due-tre file di cellule sovrapposte a rapida riproduzione che costituiscono la MATRICE



 
La matrice del capello:
 
Le cellule della matrice sono le uniche cellule germinative e, pertanto, tagliare corti i capelli non può "rinforzarli" in quanto quella che si taglia è una parte di fusto, formata cioè da cellule ormai prive di qualsiasi attività vitale (il vantaggio che si può ottenere tagliando corti i capelli è di altro tipo e dovuto alla minore traumatizzazione con lavaggi, spazzolature, ecc.); il capello non deve quindi essere assimilato ad una pianta che necessita o può comunque trarre beneficio da "potature" periodiche.

Le cellule della matrice, via via che si riproducono, spingono verso l'alto quelle nate in precedenza; durante la risalita le cellule, in modo analogo a quelle dell'epidermide, elaborano nel loro interno una proteina, la cheratina, vanno cioè incontro al cosiddetto "processo di cheratinizzazione" diventando progressivamente sempre più rigide.
Di queste cellule, all'inizio tutte uguali, alcune vanno a costituire la guaina epiteliale interna (che tende a cheratinizzarsi e quindi ad indurirsi in anticipo rispetto al pelo in modo da "modellarlo"), altre le tre parti strutturali del capello vero e proprio (cuticola, corteccia e midollo). Subito al di sopra delle cellule delle matrice sono presenti alcuni melanociti che hanno il compito di "colorare", immettendovi la melanina, quelle cellule che diventeranno la "corteccia" del capello.



L'apparato pilo-sebaceo
Il capello è costituito da una porzione esterna chiamata fusto e da una interna detta radice che termina con un'espansione a clava denominata bulbo.

La ghiandola sebaceaE' posta lateralmente al follicolo pilifero e ha il compito di produrre il SEBO, sostanza grassa acida a pH medio 3,5, orientativamente così composta (sulla superficie cutanea): trigliceridi 30-42%, cere 20-25%, acidi grassi liberi 15-25%, squalene 9-12%, idrocarburi ramificati 4-8%, colesterolo esterificato 2-3%, colesterolo libero 1-1,5%, altre sostanze come di- e monogliceridi, glicerolo, ecc. 3-5%).

Il sebo ha due funzioni principali: 1) contribuire, con il sudore, alla formazione del film idro-lipidico di superficie, emulsione acqua in olio che protegge la superficie cutanea dalle aggressioni chimiche (detergenti, solventi, inchiostri, ecc.) e batteriche;
2) lubrificare e impermeabilizzare la superficie esterna del capello via via che questo si allunga.

Il dotto escretore della ghiandola sebacea si apre nella parte superiore del follicolo in modo da lubrificare il capello prima ancora che quest'ultimo appaia sulla superficie cutanea. Sul cuoio capelluto la produzione totale di sebo è di 650-700 mg nelle 24 ore.
Il film idrolipidico, dopo asportazione con detergente, si ricostituisce in tempi brevi (3-6 ore) anche se la ghiandola sebacea non sembra, al contrario di quanto comunemente affermato, poter aumentare la propria attività rispetto al normale. Il sebo non ha la possibilità di spostarsi in modo autonomo lungo il fusto del capello.
Il fatto che i capelli possano nuovamente "ungersi" dopo il lavaggio deriva, con ogni probabilità, dalla riduzione della tensione superficiale (determinata da forze fisiche presenti fra le "tegole" della cuticola di due o più capelli), associata ai continui sfregamenti. La velocità di migrazione del sebo aumenta se i capelli vengono continuamente toccati con le mani o pettinati. Inoltre, nei soggetti ai quali si "ungono" facilmente i capelli, il sebo si presenta più fluido e quindi con più alta velocità di migrazione.

Nei soggetti con seborrea l'abbondanza di sebo provoca numerosi inconvenienti estetici come adesione delle polveri ambientali, dei residui cheratinici, delle sostanze di rifiuto veicolate dal sudore e "impiastricciamento" dei cosmetici applicati. L'attività produttiva delle ghiandole sebacee è controllata dagli ormoni circolanti, in particolare dagli androgeni di origine gonadica e surrenalica (il più attivo in tal senso sembra essere l'androstandiolo).
Le ghiandole producono attivamente sebo durante la vita fetale e poi dopo i 9-10 anni.
La produzione di sebo subisce una brusca e notevole riduzione nella donna alla menopausa mentre nell'uomo diminuisce in genere lentamente dopo i 68-70 anni di età.

La composizione del sebo è la seguente:

1) acidi grassi liberi 30%
2) gliceridi 29%
3) esteri della cera 20%
4) squalene 11%
5) colesterolo 4%
6) vari 6%

Il muscolo pilo-erettore
E' disposto obliquamente a lato della ghiandola sebacea dalla parte dell'angolo ottuso formato dall'asse del follicolo con la superficie orizzontale dell'epidermide.
Delle due inserzioni, quella profonda è sulla guaina epiteliale esterna a livello della parte inferiore del terzo medio del follicolo (sulla zona protuberante) mentre quella superficiale si àncora al derma papillare per mezzo di fibre dissociate su un'area relativamente vasta.
La sua funzione è, contraendosi, di raddrizzare il pelo ("orripilazione"): l'aria che rimane intrappolata fra i peli si riscalda a contatto con la superficie corporea ed essendo una cattiva conduttrice di calore ripara il corpo dal freddo ambientale. Secondo alcuni Autori la contrazione del muscolo pilo-erettore potrebbe favorire, per compressione, lo svuotamento della ghiandola sebacea. Il muscolo è assente nei peli di tipo lanuginoso.
Inoltre esso garantisce il mantenimento del pH normale (5,5) e di una buona idratazione ed elasticità cutanea.

Composizione chimica del capello

L'analisi chimica del capello ci indica quelli che sono i costituenti principali, oltre all'acqua, del capello: cheratina, lipidi, minerali e pigmenti.

Cheratina
E' una proteina contenuta principalmente nella corteccia (della quale costituisce la massima parte); gli aminoacidi presenti nella cheratina sono 18 ma, in maggiore quantità: ritroviamo la cisteina, la cistina (derivata dalla condensazione di due molecole della prima con perdita di acqua e formazione di legami disolfuro), la serina, l'acido glutammico, la glicina, la treonina, l'arginina, la valina, la leucina e l'isoleucina.
La cheratina presente in maggiore quantità nel capello è quella alfa, fibrosa, a basso contenuto di zolfo, con peso molecolare di circa 45.000, insolubile in acqua. Le catene polipeptidiche sono rese stabili da tre tipi di "ponti": legami idrogenati (conferiscono solidità), ponti fra catene acide e catene basiche (si rompono con gli acidi forti) e ponti disolfurici (quando sono lesi, ad esempio nelle "permanenti", il capello si arriccia). La cheratina può essere deformata con il vapore acqueo ("messa in piega").
Il processo di cheratinizzazione, in particolare quello dei peli, è regolato da ormoni, vitamine, fattori genetici e metabolici e sembra legato al metabolismo del colesterolo e alla sua esterificazione con acidi grassi sintetizzati dall'epidermide.
Ne consegue che carenze dietetiche e/o difetti enzimatici delle vie di sintesi del colesterolo e degli acidi grassi possono provocare una cheratinizzazione anomala con conseguenti difetti strutturali del fusto.
Lipidi
Costituiti da trigliceridi, cere, fosfolipidi, colesterolo, squalene e acidi grassi liberi, sono quantitativamente documentabili con estrema difficoltà in quanto in massima parte derivati da quelli del sebo.


Minerali (oligoelementi)
Rappresentano una componente essenziale dei sistemi proteico-enzimatici. Esiste una correlazione diretta fra la quantità di oligoelementi presenti nel sangue e quelli presenti nel capello:


a) ferro (media 4-12 mg/gr): è più abbondante nei capelli rossi rispetto a quelli biondi e neri.
b) magnesio (media 30-45 mg/gr): è più abbondante nei capelli di colore nero (fino a 170mg/gr). Catalizza la trasformazione dell'ATP in cAMP, in seguito alla attivazione della adenilciclasi, e la degradazione dell'cAMP in 5-AMP ad opera della fosfodiesterasi (vedi).
c) zinco (media 150-180 mg/gr): è indispensabile per la corretta attività delle cellule germinative della matrice. In sua carenza il capello si indebolisce e rallenta il ritmo di crescita. L'eccesso di zinco determina carenza di rame a causa dell'induzione dell'enzima tioneurina che, a livello intestinale, lega il rame in modo preferenziale rallentandone o impedendone l'assorbimento.
d) rame (media 16-50 mg/gr): è indispensabile per catalizzare la conversione della tirosina a DOPA (nel processo di sintesi della melanina) e per consentire l'ossidazione della cisteina in cistina con formazione dei ponti disolfuro.
e) piombo (media 10-30 mg/gr): è più abbondante nei capelli di colore castano. Dato che la quasi totalità del piombo presente nell'organismo deriva da quello esogeno e poiché il capello ne rappresenta la sede principale di accumulo, la sua misurazione a livello della parte distale del fusto viene utilizzata per valutare la presenza di questo metallo nell'inquinamento ambientale.


La carenza di proteine e/o sali minerali sarà evidenziata al microscopio da un fusto sottile associato a bulbi molto piccoli (se il capello è costituzionalmente sottile i bulbi appariranno invece normali).


Pigmenti
Sono rappresentati dalle melanine (sostanze colorate), presenti nel pelo in forma diffusa o granulare. Sono insolubili in acqua, solubili negli acidi forti, decolorabili con acqua ossigenata.
I melanociti, utilizzando la tirosina (che è un aminoacido, cioè un costituente delle proteine) come precursore, sintetizzano due principali tipi di melanina: l'eumelanina, scura e presente nei capelli neri e la feomelanina, più chiara e presente nei capelli dorati, biondi o rossi.


I principali elementi chimici presenti nel capello sono:


1) carbonio 45%
2) ossigeno 28%
3) azoto 15%
4) idrogeno 6,7%
5) zolfo 5,3%


Sono presenti inoltre diversi oligoelementi fra cui si può determinare con metodi complessi (mineralogramma) la presenza di: Ca, Mg, Sr, B, Al, Si, Na, K, Zn, Cu, Mn, Fe, Ag, Au, Hg, As,Pb, Sd, Ti, W, Mo, I, P, Se.


Le percentuali degli oligoelementi presenti nei capelli sono una caratteristica soggettiva di ciascun individuo come le impronte digitali.
"La cistina rappresenta il principale aminoacido presente nella cheratina (17,5%), seguita da serina (11,7%) e acido glutammico (11,1%). Treonina, arginina e gicina sono invece presenti in percentuali minori (6% circa)"

L'80% circa del peso del capello è dovuto alla presenza di proteine (polimeri di aminoacidi) fra cui la principale è la cheratina composta da 18 amminoacidi.

I principali aminoacidi che compongono la cheratina sono:

1) cistina 17,5%
2) serina 11,7%
3) acido glutammico 11,1%
4) treonina 6,9%
5) glicina 6,5%
6) arginina 5,6%

lunedì 8 agosto 2011

Pelle Grassa.......parte quinta....il MAKE-UP

Per ottenere una pelle vellutata, che non assuma quel fastidioso effetto lucido tipico della pelle grassa occlusa dal fondotinta, è bene scegliere un trucco mirato e adottare alcune piccole astuzie.

Coma prima cosa detergi il viso con il detergente adatto, passa il tonico e idrata la tua pelle...............
In seguito, stendi il correttore sulle imperfezioni e picchietta dolcemente con le dita per farlo penetrare tra le linee di espressione. Poi sei pronta per il fondotinta: sceglilo compatto e opacizzante, perfetto per la tua pelle grassa grazie ai componenti meno oleosi rispetto alle altre formulazioni.
Utilizza un trucchetto da make up artist per mantenere la pelle mat a lungo: aggiungi un pizzico di cipria al fondotinta per asciugare gli oli contenuti e utilizza una spugnetta secca per applicare il prodotto. Dopo, con un pennellone, stendi sul volto un velo sottile di cipria dal tono trasparente, per non modificare il tono della carnagione e per evitare di creare l’antipatico effetto “maschera”.

Passiamo alla parte più importante da truccare: gli occhi. Vietato l’ombretto, che per la sua texture polverosa potrebbe creare, nelle pieghe degli occhi, delle antiestetiche righe. Sì invece, alle matite kohl colorate. La base cerosa delle matite rimane fissa più a lungo. Tuttavia, prima di truccarvi è opportuno opacizzare le palpebre con una cipria opaca come fissante.
Per un tocco di luce in tutto questo mondo “opaco”, vi consigliamo di sbizzarirvi con gloss e rossetti lucidi. Paradossalmente, chi ha una pelle impura e grassa spesso ha delle labbra molto secche che necessitano idratazione. Scegliete quindi prodotti make up per le labbra, che contengono sostanze idratanti per mettere in risalto il vostro sorriso distogliendo l’attenzione dai vostri difetti.

Il fondotinta adatto a questi tipo di pelle è la linea di Avene couvrance oil free.......infatti essendo priva di olio permette alla pelle grassa di non apparire lucida e allo stesso tempo le dona l'effetto mat..........si tratta di un fondotinta compatto disponibile in 5 colorazioni e da applicare con la spugnetta in dotazione...........inoltre contiene all'interno un fattore di protezione 30 che evita la formazione delle macchie scure sulle imperfezioni...........